Perchè parlo della Canapa e dei maceri?

A Pontecchio vi era la sede del Consorzio della Canapa, segno che tutto il territorio circostante era dedito a tale coltura.

Ancor oggi dopo cinquant’anni dalla chiusura delle colture di canapa vi sono ancora maceri in campagna, segno della enorme diffusione del prodotto.

Quel che rimane di un vecchio macero

Pontecchio fu famosa anche per un altro fatto.

Con sede in Rovigo, fu operativo nel territorio polesano il Consorzio di Pontecchio e Due Selve” fin dalla metà del XV secolo al 1940 con alterne vicende legate dapprima alle “cinque prese” (Pontecchio, Selva Veneta, Selva Ferrarese, Guarda Veneta e Dragonzo), poi via via fino alla “Bonifica Polesana in destra del Canalbianco”.

La vita di tale Consorzio fu condizionata oltre che dalla costruzione del Collettore Padano Polesano (abbastanza recente) anche dai cambi di Stato:

Gli Estensi, La Serenissima, Lo Stato Ponteficio, gli Austriaci e l’Italia.

Lo scolo “Zucca” fu confine di stato tra Venezia e Ferrara (poi Stato Ponteficio) per lunghi anni.

Nel cinquecento fu realizzato quello che veniva denominato “argine di Pontecchio” una sorta di traversagno che separava le terre bonificate di Pontecchio da quelle paludose di Gavello e Selva.

Ma allora il “ponticello” in latino “ponticulus” da cui Pontecchio dov’era?

Non certo al Passo di Pontecchio sul Canalbianco, ma mi sento di dire che fosse proprio sullo scolo Zucca al confine di stato sull’”argine di Pontecchio” la strada che porta alla Guarda dove con un altro “passo” si attraversava il Po e sulla strada del “Borgo” e del “Ghetto” le zone più antiche dell’area.

Adesso andiamo dal “Morin” in piazza dove Luca è un ottimo cuoco, anche bravo ad impiattare, il che non guasta.

Alla prossima.