Quando i Romani costruivano i ponti per oltrepassare i fiumi ed andare a conquistare altri possedimenti mettevano ben in vista insegne e talvolta statue e basso rilievi che manifestassero anche visivamente la potenza di Roma.

E’ superfluo sottolineare che una delle immagini più gettonate fosse quella di Marte.

In latino “Immagine di Marte” si dice “Mars Immago” da cui “Mardimago”.

Ma allora a Mardimago c’era un ponte? E su che fiume?

Se si capita davanti alla chiesa di San Floriano martire si può notare che la strada è perpendicolare a quella che viene da Rovigo e quella che viene da San Martino di Venezze.

E’ proprio il punto di attraversamento di un antico ramo del Po che sfociava verso la laguna Veneta e rimasto attivo almeno fino al V secolo d.C..

La prova del passaggio del fiume è confermata anche dalla carta del microrilievo dove il paleoalveo è segnato dalle quote più elevate.Carta Mardimago

Dalla carta si nota anche la doppia curva a novanta gradi davanti alla chiesa.

Che si tratti di un sito antico lo dimostra il fatto che Mardimago faceva parte dei domini nel Polesine concessi da Papa Marino II l’11 giugno del 944 al vescovo di Adria, che ne mantenne il possesso fino al 1160, quando passò agli Estensi.

La frazione è menzionata in una relazione presentata dal rettore di Rovigo, Antonio Calbo, al Senato della Repubblica di Venezia nel 1554, nella quale si riferiva come gli abitati situati tra l’Adige e l’Adigetto fossero soggetti ad inondazioni che rendevano le terre particolarmente fertili (evidentemente aveva capito fischi per fiaschi!).

Visto che roba?

Adesso dove andiamo?

Io suggerisco alla Busa di San Martino di Venezze dove i piatti sono di pesce ed hanno una gran cantina di vini.

Alla prossima