E’ facile associare il nome di Polesella a quello del Po.

Un po’ più complesso è inquadrare Polesella nel dedalo dei canali polesani e nel reticolo delle sistemazioni idrauliche fino all’alluvione del ’51.

Qualcuno dopo 20 parole, stufo di racconti; potrebbe anche dire: “e chi se ne frega?”, ma è anche vero che quando si va per il Polesine pensando di attraversare il “niente” in realtà si percorrono luoghi pieni di storia e di passato; c’è qualcosa di più importante della storia in Italia? Quindi dai…

Per le popolazioni del Polesine il pericolo più grande è sempre stato l’Adige che rompeva spesso e portava carestie, in più era difficilmente navigabile sia nei periodi di piena che in quelli di magra.

Ma cosa c’entra l’Adige con Polesella?

Aspetta…

Per lunghi anni il corso principale dell’Adige non era l’attuale ma l’Adigetto.

Quest’ultimo attraversava (ancor oggi) alcuni fra i maggiori centri della provincia per poi ricongiungersi all’altro ramo subito a monte di Cavarzere.

E fin qui cose già dette.

L’Adige e l’Adigetto rompevano gli argini con frequenza devastante, cosicchè i poveri abitanti del Polesine si preoccuparono non solo di costruire dei traversagni per compartimentare le aree allagate ma realizzarono degli scolmatori per portare le acque dell’Adige/Adigetto in Po, fiume che scorre per buona parte dell’anno a quote più basse.

Ecco che lo Scortico a Villanova del Ghebbo, dopo un percorso di 7 Km scaricava in Canalbianco al Pizzon, e sempre in Canalbianco arrivavano le acque dell’Adige tramite il Castagnaro ed il Malopera.

Il Canalbianco poi, subito a monte del “ponte del Ghebbo” scolmava nella Fossa di Polesella e quindi in Po.

Un sistema idraulico che fu distrutto durante la rotta del ’51.

Oggi il sedime della Fossa di Polesella è diviso in tre parti.

A nord alcune centinaia di metri costituiscono il canale di arrivo all’idrovora di Bresparola, costruita proprio all’incile della Fossa.

A sud il tratto cittadino di Polesella è tombato. polesella vista aerea

La parte centrale è il canale irriguo per l’alimentazione del bacino Ponte Foscari nel territorio di Pontecchio e Guarda Veneta.

Per quanto riguarda le vicende storiche di Polesella, anch’esse sono legate all’acqua e a “battaglie navali” lungo il Po, la più famosa vide gli Estensi sconfiggere clamorosamente l’armata Veneziana il 22 dicembre del 1509.

Se ti interessa esiste in circolazione un volumetto della Stampa Cartografica Artigiana dal titolo “La guerra sul Po” il cui autore Alberto Astolfi ben descrive il contesto storico e le vicende dallo scontro.

Adesso dove andiamno?

Beh, c’è la “Corte Vecchia” lungo la Statale 16, dove ti servono bene e si mangia anche bene.

Qualcuno sussurra che nelle serate malinconiche si intravveda la sagoma di “Zucchero” Fornaciari, ma forse non canta ma mangia anche lui.

Alla prossima.