Bindola deriva da Bindolo, macchina idrovora per attingere acqua dai pozzi o per asciugare i campi, spesso azionata da animali.

Viene dal tedesco Windel diminutivo di Winda da cui italianizzato “Binda” che era una macchina per sollevare carichi, un cricco.
Derivato abbindolare, prendere in giro imbrogliando.

A est di Adria vi è un bacino idraulico ancor oggi denominato Valli di Adria che scarica in Canalbianco mediante un’idrovora costruita ancora a metà del XIX secolo con motori a vapore e poi via via ammodernata fino all’assetto attuale con le pompe centrifughe azionate da motori elettrici.

Il canale principale è il Manin e solca tutta l’area da Fasana a Voltascirocco unendo di fatto due antichi poderi, quello più a monte (dei Manin?) in sinistra dell’antico corso del Po di Adria ridisegnato nel seicento per realizzare il canale Borsea e quello più a valle (dei Grimani?) che andava a scaricare naturalmente in Adigetto (fino al XVIII secolo) con una chiavica ancora oggi visibile, per poi essere deviato verso l’idrovora “Valli d’Adria e Amolara”.

Poco distante dall’attuale idrovora di primo salto “Ca’ Grimani”, vi è la Bindola, dove un tempo molto probabilmente qualche campo veniva prosciugato da qualche piccola “Ruota a schiaffo” azionata da animali.

Forse è così o forse è dove girava l’acqua o il canale, comunque la denominazione non ha più di due secoli, testimonianza della presenza degli austriaci che stanziavano con le loro truppe, per lo più croate, in Polesine.

E’ una zona con poche case e aziende di un certo rilievo, segno del latifondo che dominava la bassa pianura.

“Cossa resta dele robe vecie? Poca roba… un fià de umidità, i nomi precisi a quei de ‘na volta, tante casete de boari con stalete ormai desfà dal tempo e qualche strada segnà dala riforma agraria dopo l’aluvion del zinquantuno, con le corti tute precise dei assegnatari.
Ma non ghe proprio gninte da vedare?
Se proprio voì, ‘ndè al’Amolara, che ‘na volta se ciamava Amolareta, dove un piato de minestra i te lo poe dare e, se te voi, i te fa vedar la vecia sala machine, unquò sala didattica, che i ciama in latin “Septem Mària Museum”, il Museo dei Sette Mari.”

Ostello Amolara Adria

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Alla prossima.