Uno dei toponimi più curiosi del territorio polesano è indubbiamente “Mardimago”.

In tempi dove tutti conoscono le vicende di Harry Potter in quel di Hogwarts inventate magistralmente dalla Rowling, sembra facile orientare erroneamente il visitatore verso mondi incantati del passato.

Ma il nostro passato è legato alla presenza dei Romani e a quanto hanno costruito (e distrutto) circa duemila anni fa.

Mardimago nella storia dei Romani

Devo, come sempre, risalire ai tempi antichi (qualcuno direbbe “piantare ‘na cioda”) per spiegare l’origine del nome.

La religione dei Romani, o meglio di Roma, per buona parte presa da quella dei Greci, contemplava una serie di “Dei”, ed essendo i Romani il popolo più guerrafondaio della storia, una delle divinità più presente nei riti ufficiali era Marte, nei nostri ricordi scolastici il “Dio della guerra”.

Marte era il Dio romano della guerra e secondo solo a Giove nel pantheon romano. Marte dio della guerra

Considerato più equilibrato rispetto l’Ares greco, spesso impulsivo e dirompente, Marte è stato anche visto come una figura più virtuosa dai Romani, considerato come protettore di Roma e come un difensore della città confini e frontiere.

Il Dio inoltre è stato strettamente associato con il lupo e il picchio ed era considerato il padre di Romolo e Remo, i fondatori di Roma.

Secondo la storia, la loro madre, la Vestale Rea Silvia, fu violentata da Marte mentre dormiva.

Nel mese di Martius (marzo) venivano celebrati importanti riti e manifestazioni, di solito legate a campagne militari.

Non mi dilungo sugli amori di Marte e Minerva con l’inserimento di Perenna, un mito che par quasi la trama di un’operetta, ma il celebre episodio veniva commemorato a Roma alle Idi di marzo (il 15, data resa famosa dall’assassinio di Giulio Cesare nel 44 a.C.) di fatto all’inizio della primavera.Marte pigia l'uva vendemmiata

Questi riti, quindi, possono essere collegati all’agricoltura, ma la natura del ruolo di Marte in questo settore della vita romana è disputata dagli studiosi.

E’ indubbio che i Romani vedessero in qualche modo Marte legato alla conquista di nuovi terre e di conseguenza a nuovi campi da coltivare.

La spiegazione del termine Mardimago prosegue nella prossima puntata…