Nella mitologia greca, Apollo aveva avuto un foglio della ninfa Climene, Fetonte.
Per dimostrare ai suoi amici di essere il figlio del dio del sole, Fetonte chiese al padre di guidare il carro del sole per un giorno..

Apollo dopo molte resistenze glielo concesse.

Ma Fetonte inesperto guidava su e giù per il cielo facendo disastri cosicchè Zeus, per salvare gli uomini, mandò una folgore contro Fetonte che morì precipitando nel fiume Eridano (nella tradizione è identificato con il fiume Po).

Le sorelle di Fetonte, le Heliadi, piansero tanto che Zeus impietositosi le trasformò in pioppi e le lacrime divennero gocce d’ambra.

In Polesine in molti paesi e strade rieccheggia il nome “Eridano” e la piazza grande di Crespino è intitolata a Fetonte.

Eridano

I miti greci rivelano spesso storie del mondo o racconti antichi o, ancora, interpretazioni simboliche della realtà.

Il Po – Eridano faceva parte della via del commercio con l’Europa centrale di cui l’ambra costituiva materiale pregiato.

Dal nord attraverso i valichi alpini si scendeva in Pianura Padana per poi giungere al mare e quindi tutti i paesi mediterranei.

Lungo il Po – Eridano da sempre i pioppi hanno disegnato lo skyline di pianura e sono una delle colture industriali che meglio riescono nelle golene fluviali.

La storia del carro del sole che precipita con alla guida il figlio di un dio è forse la trasposizione della storia di una grande città (Athr-Athria-Adria?) talmente potente da sembrare di origine divina e che rapidamente decadde.

“Ma Adria coi Adrioti?”
“Qua è la fantaarcheologia a farla da padrone!”

La civiltà (da molti chiamata Villanoviana) di Athr ebbe il massimo splendore circa 3000 anni fa.
I ritrovamenti di Frattesina a Fratta, della chiavica Michela a Villamarzana, della necropoli delle Narde (bella esposizione a villa Badoera) fanno pensare che la città fosse in prossimità del passo di Villamarzana a ridosso del Canalbianco in fregio al paleoalveo del Po investito oggi dal canale Valdentro, ma qua li sento gli esperti….

“Senti, se ‘ndemo a torse un’ombra, dove te me porti ‘stavolta?”
“Mi a ‘ndaria a Magnolina dala “Margherita” che ciamandola par tempo la ne prepara do bisatele frite con la polenta.”

Bar Trattoria Margherita
Via Guccia, 51, 45010 Magnolina di Gavello RO
Tel.: 0425 798000

Alla prossima.